DE ROSSI Jacopo di Giovanni Battista detto ROSSO Fiorentino
Rosso Fiorentino soprannome di Giovanni Battista di Jacopo de' Rossi
(Firenze 1494 - Fontainebleau 1540), pittore italiano.
La sua formazione avvenne entro l'orbita di Andrea del Sarto e fra Bartolomeo; fin dalle prime opere (l'affresco dell'Assunta nel chiostro della Ss. Annunziata, e la grande pala con la 'Madonna e i Santi' detta "dello Spedalingo" per la Chiesa di Ognissanti ora agli Uffizi, che realizzò tra il 1517 e 1518) mostrò però la tendenza a superare i confini della cultura fiorentina, con forme tormentate e un timbro cromatico esagitato, opere da cui risulta già evidente la sua posizione di primo piano nel primo manierismo. La sua attività infatti si svolge parallelamente a quella del Pontormo, e si è parlato di una probabile conoscenza dell'opera di Dürer.
Temperamento inquieto e mal compreso nel suo ambiente, si allontanò spesso da Firenze: le sue opere dalle figure allungate o fermate in un apparente viluppo di corpi in movimento costituiscono la figurativa di questo nuovo stile. A Volterra lasciò il suo capolavoro, la Deposizione, dipinta nel 1521 ed ora nella Pinacoteca del Palazzo dei Priori, o Mosè con le figlie di Ietro, Galleria degli Uffizi a Firenze. Tra il 1523 e il 1527 fu a Roma, dove a contatto con le opere di Raffaello e di Michelangelo ne risentì immediatamente l'influenza, avvertibile nel senso di classica compostezza del Peccato originale e della Creazione di Eva, affreschi in Santa Maria della Pace a Roma. Nel 1528 incontra ad Arezzo il Vasari. Rosso era fuggito da Roma l'anno precedente a causa del sacco e si era fermato a Borgo San Sepolcro e a Città di Castello. Nel 1530 lasciò per sempre l'Italia per la Francia, dove conobbe un'enorme fortuna.
Per incarico di Francesco I (del quale, dal 1532, divenne pittore ufficiale), decorò, assieme al Primaticcio, il Padiglione di Pomona e nel 1534, con affreschi (rovinosamente ridipinti) e stucchi, la Galleria del Re nel Castello di Fontainebleau, terminata nel 1537, opera che resta la più grande dell'artista e alla quale si rifaranno i maestri del manierismo internazionale. In seguito al soggiorno francese del Rosso, e di altri artisti italiani, si formò la scuola di Fontainebleau, destinata a orientare la pittura francese, e di gran parte dell'Europa, per oltre un secolo. Della rimanente e vasta attività del pittore in Francia non resta che Il Cristo morto, conservato al Musée du Louvre.
Nonostante l'enorme successo incontrato in Francia, morì, secondo quanto riferisce Vasari, suicida.