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NEGRETTI Giacomo detto PALMA il Giovane

Negretti Giacomo (o Jacopo) detto Palma il Giovane
(Venezia, Settembre 1544 – 14 Ottobre 1628) è stato un pittore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia, importante esponente della scuola veneta, di origine bergamasca, quarto figlio di Antonio Palma (mediocre pittore) e di Giulia de Pitati, sorella di Bonifacio de' Pitati, (detto Bonifacio Veronese), oltre che pronipote dell'omonimo Jacopo Palma detto il Vecchio.

Jacopo Palma il Giovane compie il proprio apprendistato presso la bottega del padre, dal quale apprenderà poco, ma dal 1564 studia a Venezia, guardando e copiando ciò che facevano i grandi artisti, allora nel pieno della loro attività.
Nello stesso anno il Duca di Urbino, Guidobaldo II Della Rovere, in visita a Venezia, notò Jacopo, tanto che entrò nelle sue grazie e lo condusse ad Urbino, rimanendoci tre anni, poi nel maggio 1567 lo inviò a Roma. Nella capitale vi rimase alcuni anni, fino al 1573-74, studiando gli stili michelangioleschi e raffaelliani, per rientrare a Venezia nel momento di maggior splendore artistico di  Tiziano e di Tintoretto.  Tra le prime opere realizzate da Palma al rientro in laguna è rimasto solo il Cristo al Limbo, dipinto, secondo il Borghini, al ritorno da Roma. Fu proprio questo periodo da attribuirsi come 'tizianesco', in cui probabilmente frequentò la scuola del pittore cadorino, tant'è che eseguì varie copie di Tiziano, col quale in seguito collaborò e portò a termine il celebre dipinto incompiuto della Pietà, oggi alla Galleria dell'Accademia di Venezia. Con Tintoretto ebbe modo di lavorare ai cartoni delle Storie di Susanna per San Marco, la frequenza della bottega del Tiziano e la personale amicizia con lo scultore Alessandro Vittoria - tra i maggiori interpreti della scultura manierista - fornirono la più varia e dinamica base culturale a un'attività fecondissima e di ambiziose aspirazioni. 

La pittura del Palma fu vastissima, stilisticamente discontinua, spesso frettolosa, ma ad essa vanno riconosciuti momenti di vero equilibrio e di genuina creatività.

Dopo la decorazione della Sacrestia Vecchia di San Giacomo dell'Orio del 1575 e le tre tele eseguite tra il 1578 e il 1584 per la sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, macchine sceniche vorticose ed ardite, ispirate al Tintoretto, il Palma rivela nel complesso dell'Oratorio dei Crociferi di Venezia (1583-1587) una fresca inventiva, genuini propositi narrativi e attenzioni ritrattistiche acutissime, quali Il doge Ranieri Zeno con la dogaressa e i procuratori; Il senatore Pasquale Cicogna che assiste alla Messa.  A giudicare dai frammenti recuperati, risulta di rilievo il complesso realizzato presumibilmente tra il 1580 e il 1590 per la scuola di Santa Maria della Giustizia e di San Girolamo (oggi Ateneo Veneto); come per la sacrestia dei Gesuiti, la Decollazione del Battista possa essere del 1580 ed altre due opere sono da posizionarsi tra il 1592-93 (Castigo dei serpenti, Santo benedicente).  
Nel Giudizio Universale, dipinto tra il 1587 e il 1591, per la Sala dello Scrutinio in Palazzo Ducale, il Palma cede alla retorica, che troveremo in tutto il suo ultimo periodo pitturico.  Oltre che per tante chiese del capoluogo lagunare, lavorò per il Duomo di Salò (anta sinistra dell'organo: Sacrificio di Abramo e Isacco), per la corte di Pico della Mirandola (ciclo di Amore e psiche e probabilmente un ritratto di Federico II Pico, attribuibile anche al collega veneziano Sante Peranda, già pittore ufficiale del casato dei Pico) e per la Cattedrale di Reggio Emilia (Cappella Ruggiero Brami, con una pala d'altare rappresentante la Pietà, del 1607).

Artisti contemporanei di NEGRETTI Giacomo

 

E andate presto a dire ai suoi discepoli: «Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete». Ecco, ve l'ho detto.

Matteo (28:7)