produzione



BELLANO Bartolomeo detto Vellano da Padova

Bellano Bartolomeo detto Vellano da Padova
(Padova, 1434/1437 – Padova, 1496/1497), è stato uno scultore e medaglista italiano, patavino, da alcuni fatto nativo di Vellano o Bellano (Como) ed impropriamente denominato Bartolomeo da Vellano.
Figlio di un maestro orefice da cui apprese subito l’arte della fusione del bronzo e fu allievo diretto di Donatello, con il quale collaborò in numerose opere e che accompagnò a Firenze intorno al 1455, forse collaborandovi ai pulpiti in San Lorenzo, ai quali collaborò il fiorentino Bertoldo di Giovanni
Il Vasari afferma che Donatello avrebbe lasciato al suo allievo prediletto i propri attrezzi e, meno sicuramente, un certo numero di modelli incompiuti.  Il Bellano fu infatti un continuatore di Donatello; egli riportò in ambiente padovano la voce del maestro che dall'ambiente stesso aveva assunto le note più tipiche di quello che fu poi definito il neorealismo donatelliano, dal Bellano e, per certi aspetti, dal suo discepolo Andrea Briosco spinto in Padova a più esasperanti conseguenze.

Il bronzo fu la materia prima per eccellenza consona al suo modellare rapido e pittoricamente espressivo, come dimostrano numerose delle piccole opere quali il San Gerolamo seduto (Musée du Louvre, Parigi) o il Davide con la testa di Golia (Museum of Art, Filadelfia).   La sua caratteristica, come affermò il Planiscig (storico dell'arte), si ritrova nelle "dieci scene della Bibbia" in bronzo realizzate per la sede del coro nella Basilica di Sant'Antonio, in Padova.  Dall'esame di queste formelle, tanto ricche di particolari, non è difficile il riconoscimento dell'attività del Bellano in parecchi altri piccoli bronzi dispersi in molte collezioni private, tra i quali una splendida Crocifissione.  Inoltre dai rilievi del Santo si ricava la certezza dell'aspetto animalistico nell'attività del Bellano cui si assegnano tra l'altro il bue e i tre asini alla Cà d'Oro di Venezia.  Opera di più vasto respiro è, a Padova, il monumento sepolcrale in bronzo a Pietro Roccabonella nella Chiesa di San Francesco grande. ora suddiviso in due parti nella stessa chiesa, cui mise mano nella fase conclusiva il giovane Briosco.   Lo stesso può dirsi per il quasi contemporaneo monumento in bronzo dedicato a Paolo e Antonio De Castro nella Chiesa dei Servi (Padova), da alcuni attribuito al Briosco, ma dal Planiscig giustamente assegnato al Bellano, forse anche qui con la presenza del Briosco.   Tra le altre opere, sempre in Padova:  Un miracolo di Sant'Antonio nella Sacrestia della Basilica del Santo (1463-1473), il monumento a Solimano Solimani (perduto) nella stessa (1468), la tomba di Giacomo Zocchi in Santa Giustina.

Artisti contemporanei di BELLANO Bartolomeo

 

E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro, i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone».

Luca (24:33-34)