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PRATI Eugenio

Prati Eugenio
(Caldonazzo (TN), 27 gennaio 1842 – Caldonazzo (TN), 8 marzo 1907) è stato un pittore italiano.

Nasce il 27 gennaio 1842 a Caldonazzo, in Trentino ed è il primogenito di dieci figli, il padre, Domenico Prati, è geometra e proprietario terriero, la madre, Lucia Garbari, è parente di Tullio Garbari, pittore d'arte sacra dei primi del 900. Nel 1854 frequenta i corsi di pittura dell'Accademia di Belle Arti di Venezia ed è allievo di Michelangelo Grigoletti autore di opere religiose (pale d'altare), del classicista Pompeo Marino Molmenti esponente della pittura veneta del tempo e del pittore austriaco Karl von Blaas della corrente dei nazareni. Eugenio Prati partecipa al realismo veneto assieme ai suoi compagni di studio tra cui Giacomo Favretto, Guglielmo Ciardi, Luigi Nono. Nel 1866 sceglie di proseguire gli studi artistici a Firenze, dove frequenta l'Accademia di belle arti di Firenze e segue i corsi di pittura del ticinese Antonio Ciseri, uno degli esponenti di rilievo del tardo purismo toscano e nel 1868 vinse il premio triennale al concorso bandito dall'Accademia. A Firenze Eugenio frequenta il Caffè Michelangiolo, uno dei luoghi di ritrovo dei pittori macchiaioli da cui ne acquisisce i concetti soprattutto nei colori tenui e caldi, dei macchiaioli toscani Giovanni Fattori, Telemaco Signorini e Silvestro Lega. Viene ispirato dalla pittura dei fratelli Domenico Induno e Gerolamo Induno della scapigliatura milanese, da Tranquillo Cremona e da Daniele Ranzoni. Riesce a liberarsi da molteplici influenze artistiche e ad individuare un proprio stile che piace al pubblico e alla critica del tempo per la sua unicità e nella varietà di espressioni che rinnova in continuazione. Nel 1879 terminò il soggiorno fiorentino, rientrando in Trentino, terra con la quale non recise mai i contatti e si sposò il 26 maggio di quell'anno con Ersilia Vassellai, una giovane di Villa Agnedo, villaggio della Valsugana, dove si trasferì nel 1880 dedicandosi alla raffigurazione di quella che era la vita quotidiana di contadini e pastori della valle e del vicino Tesino, dove continua la sua attività molto intensamente. Nel 1884 nasce il figlio Angelico Prati, futuro linguista. Nel 1893 Prati e la sua famiglia lasciarono Agnedo per Trento. Nel capoluogo trentino il pittore aprì una piccola scuola di pittura e intensificò i rapporti intrapresi fin dagli anni Settanta con alcuni intellettuali e artisti giunti in città da varie parti d'Italia. Nel 1897 si trasferisce ad Ala presso il conte Antonio Pizzini.

Nel 1907 dopo una breve malattia muore a Caldonazzo all'età di sessantacinque anni, dopo un’intensa carriera artistica che lo aveva portato ad esporre nelle più importanti rassegne artistiche europee, da Parigi, a Berlino, a Monaco di Baviera, a Venezia. Una caratteristica curiosa di Eugenio Prati fu quella di dare titoli non convenzionali alle sue opere.

Artisti contemporanei di PRATI Eugenio

 

Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, perché fosse crocifisso.

Marco (15:15)