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BRANDINI Bartolomeo detto Baccio Bandinelli

BrandiniBartolomeo dettoBaccioBandinelli
(Firenze, 7 ottobre 1488 – Firenze, 7 febbraio 1560), è stato uno scultore e pittore italiano.

Figlio di un famoso orafo fiorentino, Michelangelo Brandini, ebbe la sua prima formazione col padre, con il quale apprese le prime regole del disegno di cui ebbe insegnamenti presso il pittore Andrea del Sarto, dal quale cercò in un primo momento di carpire i segreti non solo del disegno (e Baccio fu un grande disegnatore), ma anche del colore.

Artista colto (dedicò alla lettura, per tutta la vita, gran parte delle notti) e pieno di talento, animatore infaticabile di un'intensa vita artistica (tenne a Firenze e a Roma una famosa 'accademia'), egli fu, nonostante i suoi molti limiti, lo scultore più importante del Cinquecento italiano dopo Michelangelo, del quale ne subì l'influenza e ne divenne imitatore e rivale, in quanto Baccio, secondo quanto racconta il Vasari nelle Vite, era uno dei suoi più accaniti ammiratori, attento studioso della sua opera nell'ambizione di arrivare a superarlo. Quando però si dovette rassegnare a non avere il talento per essergli alla pari, l'ammirazione si mutò prima in invidia e poi in odio.

La sua attività di pittore fu forse meno significativa e ottenne ai suoi tempi uno scarso successo: oggi se n'è perduta ogni traccia.   Come scultore, il Bandinelli si formò come allievo presso la bottega di Giovan Francesco Rustici e servì sempre e fedelmente la famiglia dei Medici sia a Firenze che a Roma (quando due esponenti di quella famiglia assursero al pontificato con il nome di Leone X e Clemente VII).  Per questi due papi egli eresse e scolpì fra il 1536 e il 1541 le tombe nel coro di Santa Maria sopra Minerva. A Firenze, dove fu lo scultore prediletto di Cosimo I, si annoverano le sue opere più famose e ferocemente biasimate:  la statua gigantesca dell'Ercole e Caco, compiuta nel 1534 e collocata in Piazza della Signoria (davanti a Palazzo Vecchio e a fianco di quella che oggi è una copia del David di Michelangelo) per incarico di Clemente VII; il monumento funebre di Giovanni dalle Bande Nere, incompiuto, una parte del quale è esposta in piazza San Lorenzo; il bellissimo recinto del coro (l'altar maggiore fu più tardi disfatto e smembrato) di Santa Maria del Fiore;  la cosiddetta Udienza del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.   Più che alle sculture, la grande fama del Bandinelli è affidata ai suoi innumerevoli e stupendi disegni e alle sue 'invenzioni' che egli fece incidere ai più famosi incisori del tempo (Marcantonio Raimondi, Marco Dente, Enea Vico).   In essi si può meglio ammirare il ruolo eminentissimo che l'artista sostenne nel progressivo evolversi del manierismo in senso intellettualistico.

Altre opere di Baccio sono la Pietà (foto, 1554-1559) nella cappella Bindo di Lapo de' Pazzi della Basilica della Santissima Annunziata, dove si dice che Nicodemo sia un autoritratto del Bandinelli stesso (nella stessa cappella l'artista è sepolto con la moglie Jacopa Doni);  il Cristo morto sorretto da un angelo (foto, 1552) che si trova nella cappella Baroncelli in Santa Croce.

Artisti contemporanei di BRANDINI Bartolomeo

 

Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, perché fosse crocifisso.

Marco (15:15)