produzione



DIX Otto

Otto Dix
(Untermhaus 1891 - Singen 1969), pittore tedesco.

Otto Dix nasce nel 1892 a Untermhaus presso Gera da una famiglia proletaria. Iniziò la sua forazione decorativa nel 1905 e dal 1909 al 1914 studia alla Scuola di Arti Figurative a Dresda, specializzandosi come ritrattista.   Dal 1909 si dedicò dapprima alla ritrattistica e alla pittura paesaggistica, per passare nello stesso anno all'espressionismo.
Si arruolò entusiasticamente volontario nell’esercito tedesco nella Prima Guerra Mondiale, combatte nella campagna delle Fiandre, in Francia, in Polonia e in Russia.
Nel corso della guerra fu ferito e decorato più volte e le atroci esperienze sul fronte lasceranno tracce indelebili nella sua vita e lo renderanno particolarmente sensibile alle ingiustizie e all'ipocrisia della società borghese del dopoguerra e in questo periodo eseguì numerosi schizzi di vari teatri di guerra. Questa prova lo scioccò profondamente, trasformandolo in un convinto pacifista: l'esperienza bellica divenne il motivo dominante nelle sue opere fino agli anni trenta, interpretato come bisogno di rappresentare la sofferenza in quanto tragica ed estrema esperienza umana più ancora che come segno di protesta e di coinvolgimento diretto nell'attività politica; tra le opere Invalidi di guerra giocano a carte (1920, Nationalgalerie, Berlino), La Guerra (50 acqueforti, 1924).
Dal 1919 al '22 è assistente alla Akademie der Bildenden Künste di Dresda e co-fondatore della “Nuova Secessione di Dresda, Gruppo 1919”, nonché membro della “Novembergruppe”. Di questo periodo sono le sue opere dadaiste.  Esegue un ciclo di incisioni di decisa condanna agli orrori della guerra, descritta in tutta la sua brutalità. 
Con George Grosz, Rudolf Schlichter e John Heartfield, diede vita al gruppo dadaista, passando ad un nuovo realismo proletario e ad un verismo di critica sociale; assieme organizzano nel 1920 a Berlino la Prima fiera internazionale dada.   Dix fu estremamente critico nei confronti della società tedesca del tempo e le sue opere ne espressero gli aspetti più squallidi; tra questi, particolare enfasi venne data al tema della guerra, in cui esprimono una fortissima denuncia contro la guerra e alla conseguente emarginazione sociale dei reduci (questo concetto fu sviluppato anche in ambito letterario da scrittori come Erich Maria Remarque); tra gli esempi, le Trincee in Fiandra (1922-1923, bruciate dal regime nazista nel cortile della caserma dei vigili del fuoco), ma l'artista ne elaborò una seconda versione nel Trittico della guerra (1929-1932, Dresda, Gemäldegalerie Neue Meister). 
Partecipa alla mostra della Nuova Oggettività a Mannheim.  Entra nel “Gruppo Rosso” e con gli altri artisti che ne fanno parte espone in una mostra itinerante nell'Unione Sovietica. 
Nel 1922 si trasferì a Dusseldorf, dove sposò Martha Koch, fino al '25 frequenta il Circolo di Johanna Ey, e nella locale accademia perfezionò il suo tipico stile: un realismo acuto, narrativo e morale, pieno di significati simbolici, ma atteniuando la carica politica dei suoi soggetti.  Nel 1925 partecipò alla mostra della Nuova oggettività a Mannheim, nel 1926 gli fu affidata una cattedra all'ccademia di Dresda e nel 1927, dopo due anni di soggiorno a Berlino, fu chiamato a insegnare all’Accademia di Dresda, periodo nel quale diede vita alla sua opera più ambiziosa, il trittico La grande città (1927-1928, Stoccarda, Städtische Galerie), considerato la summa della sua critica sociale.   Come modelli usò spesso immagini reali di soldati sfigurati, raffigurando corpi squartati e decomposti in trincee e in campi di battaglia, servendosi di un realismo crudo e tragicamente impietoso per lanciare un violento atto d’accusa antimilitarista. Nel 1931 divenne membro dell'Accademia prussiana delle arti, ma nella Germania del tempo, le tele causarono un tale turbamento che spesso furono rimosse dai musei e dalle gallerie d’arte dove erano esposte.
1933-37: il Nazismo è al potere. Dix viene rimosso dalle cariche pubbliche, quindi perse l’incarico di professore all’Accademia di Dresda e, nel 1934, la sua arte è dichiarata “degenerata”: gli viene vietato di esporre e 260 sue opere sono sequestrate dalle collezioni pubbliche e furono poi bruciate.  Sotto la copertura dell'allegoria e di motivi della tradizione cristiana, Dix continuò ad esprimere la sua critica al regime nazionalsocialista e del periodo ricordiamo il Trionfo della morte (1934,Stoccarda, Städtische Galerie).  Stabilitosi nel 1936 a Hemmenhofen sul lago di Costanza, nella sua "emigrazione interna" si dedicò esclusivamente alla tecnica degli antichi maestri, nel tentativo di emulare gli artisti del Rinascimento tedesco e dipinse prevalentemente paesaggi.
Nel 1939 i nazisti lo imprigionarono con l'accusa di ver partecipato al fallito attentato a Hitler.  In quanto veterano pluridecorato della Prima Guerra Mondiale, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Dix, malgrado l'età, fu nuovamente richiamato nell’esercito tedesco; nel 1945 venne catturato dalle truppe francesi, fatto prigioniero e poi venne rilasciato nel 1946.
Al ritorno in patria, sul lago di Costanza, si dedicò esclusivamente alla grafica e alla pittura di autoritratti, paesaggi, allegorie religiose e scene di sofferenze legate alla guerra, evitando i temi sociali; tra le opere Crocifissione (1948, Hessisches Landesmuseum, Darmstadt), Resurrezione di Cristo (1949, Otto Dix Stiftung, Vaduz - Liechtenstein).
Nel 1955 è nominato membro ufficiale dell'Akademie der Künste di Berlino Est. Nello stesso anno partecipa alla prima edizione di Dokumenta di Kassel.
Otto Dix morì a Singen, in Germania, il 25 luglio 1969.

Artisti contemporanei di DIX Otto

 

e lo depose nella propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato una grande pietra contro l'apertura del sepolcro, se ne andò

Matteo (27:60)