produzione



RAFFAELLINO del Colle

Raffaellino del Colle
(Sansepolcro, 1490-95 circa – Sansepolcro, 17 novembre 1566), pittore italiano, manierista del Rinascimento.

Nato tra il 1490 e il 1495, Raffaello di Michelangelo di Francesco, questo era il suo vero nome, inizialmente chiamato "del Colle" o "del Borgo" quando lavorava nei pressi del luogo di nascita. 

Secondo il Vasari era allievo di Giulio Romano, ma assunse il diminutivo con cui è ricordato dopo essere entrato a far parte della bottega di Raffaello Sanzio, di cui fu uno degli ultimi allievi diretti, lavorando al suo fianco durante la realizzazione degli straordinari affreschi di Villa Farnesina (Venere e Amore, testimonianza della sua grande capacità di imitare lo stile dolce ed elegante del maestro) e nei tanti altri capolavori compiuti dal maestro in Vaticano, divenendo a sua volta diffusore del suo stile in Toscana.

Dal 1520, dopo la morte del maestro urbinate, collaborò con vari maestri dell'epoca nell'esecuzione di grandi cicli di affreschi, tra cui appunto Giulio Romano  e Giovan Francesco Penni (il Fattore) nella decorazione della sala di Costantino in Vaticano ed a Mantova in Palazzo Te; col Bronzino nei cartoni degli arazzi con le Storie di Giuseppe nel Palazzo della Signoria di Firenze.  Gli viene inoltre attribuita la decorazione della sala con la Calunnia d'Apelle nella Villa Imperiale di Pesaro, ove era stato chiamato da Francesco Maria I della Rovere.

Con il Sacco di Roma del 1527, Raffaellino ritornò nella Alta Valle del Tevere, dove fu attivo nel Borgo che gli diede i natali e a Città di Castello, luoghi in cui ebbe numerosi incarichi per le pale d'altare, tanto che la sua opera costituisce uno degli elementi che concorrono a formare l'identità di questa terra, dove ancora oggi si possono osservare alcune sue realizzazioni.

Una di queste è la Resurrezione di Cristo che si trova nel Duomo di Sansepolcro, in cui Cristo, vittorioso sulla morte, esce glorioso dal sepolcro per lo stupore dei soldati, accecati dal Suo splendore.  L'opera è da considerarsi una replica con varianti della Resurrezione realizzata da Raffaellino nel 1524-25 per la Cattedrale di Borgo San Sepolcro e fu commissionata dalla Confraternita del Crocifisso, che originariamente aveva sede fuori delle mura, ma successivamente l'opera venne trasferita nella nuova chiesa di San Rocco, costruita nel centro della città dopo il 1554.

 

 

come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso.

Luca (24:20)