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DELL ABATE Nicolò

Dell'AbateNicolò
(Modena, 1510 circa – Fontainebleau, 1571) è stato un pittore italiano, specializzato nel genere della decorazione di carattere profano e cortese.

Appartenente alla famiglia Abate, ne è considerato il maggiore esponente; fu inoltre uno dei fondatori della scuola di Fontainebleau, dalla quale prese le mosse il cosiddetto Rinascimento francese.

Nacque a Modena, forse nel 1509 o nel 1512. La sua formazione avvenne prima, presso il padre, lo scultore Giovanni, e poi sotto Antonio Begarelli, plasticatore modenese che si rifaceva ad un classicismo di matrice raffaellesca e correggesca, si forma sotto l'influenza del Correggio, nella cerchia di Dosso Dossi e del Parmigianino.

La sua prima opera documentata, in collaborazione con Alberto Fontana è la decorazione delle Beccherie a Modena del 1537, di cui restano nella Galleria Estense della cittadina alcuni frammenti: Concerti, Allegorie e un San Giminiano.

Roberto Longhi gli attribuisce, verso questo periodo, la Madonna col Bambino e i santi Pietro e Paolo custodita nella chiesa modenese di San Pietro, nella quale era anche la pala con Il Martirio dei santi Pietro e Paolo, passata a Dresda e distrutta durante la seconda guerra mondiale, nella quale erano presenti riferimenti alla pittura del Correggio e in particolare del Parmigianino, fondamentali per lo sviluppo di tutta la sua pittura.  Dal 1539 possiede una propria bottega autonoma, e lavora per il territorio circostante. Verso il 1540 decora all’interno della rocca di Scandiano il Camerino dell’Eneide e la Sala del Paradiso, con il grande Convito degli Dei sul soffitto, le vele con personaggi musicanti e le lunette con paesaggi. I canti dell’Eneide, staccati nel XVIII secolo, sono esposti nella Galleria Estense di Modena (oggi in deposito al Palazzo Ducale di Sassuolo nella sala Piccola del Ricovero). Altre serie di dipinti murali che realizzò nella Rocca di Scandiano, i cui soggetti sono stati riconosciuti di recente, sono le Storie di donne romane e la Storia di Prasildo e Tisbina, tratta dall’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo.

Intorno al 1545 realizza la decorazione della rocca di Sassuolo con Storie romane e dell'Orlando furioso, andate perdute. Tra il 1540 e il 1543 realizza dipinti murali nella rocca Meli Lupi di Soragna e a Busseto. Nel 1546 a Modena, decora la Sala del Fuoco del Palazzo Comunale con episodi di storia romana. È a Bologna tra il 1548 ed il 1552 dove lavora alla decorazione di palazzi privati: Palazzo Torfanini, con Scene dell'Orlando Furioso, oggi alla Pinacoteca Nazionale di Bologna e a Palazzo Poggi - attuale sede della Biblioteca dell'Università - con i fregi nelle stanze di Camilla, dei Paesaggi, dei Concerti, delle Fatiche di Ercole e dei Putti vendemmianti. Verso il 1552 dipinse la Caduta di S. Paolo, conservata a Vienna al Kunsthistorisches Museum.

Su segnalazione di Francesco Primaticcio, nel 1552, viene invitato dal re Enrico II di Francia a lavorare nel Palazzo di Fontainebleau, qui collabora col Primaticcio alla decorazione della Salle de Bal o anzidetta Sala dei Cento Svizzeri nel 1554 e della Galerie d'Ulysse, tra il 1559 e il 1560: sfortunatamente la maggior parte degli affreschi nel primo ambiente fu rovinata da restauri successivi, nel secondo ambiente andò distrutta col tempo, rimangono solo delle incisioni dell'epoca che, per il loro numero considerevole, attestano l'alta fama di cui godette il pittore; tra queste il Ratto di Proserpina conservato al Musée du Louvre e l'Orfeo e Euridice, presso la National Gallery di Londra.  In questo periodo francese l'artista lavora con diversi materiali e tecniche realizzando tra l'altro disegni per smalti, arazzi e apparati effimeri. Tra il 1552 e il 1556 lavora al castello di Fleury-en-Bière. Nel 1556 lavora nel castello di Beauregard e a Écouen. Tra il 1556 e il 1560 lavora a Parigi alla distrutta cappella dei Guisa per il connestabile di Montmorency. Tra il 1567 e il 1571 lavora all'Hôtel du Faur. A Fontainebleau, esegue la decorazione della Chambre du Roi e della Chambre de la Duchesse d'Étampes nel 1570, dove muore nel 1571. Suoi figli sono i pittori Giulio Camillo, forse anche Cristoforo, conosciuto in Francia come Christophe Labbé, e un Giovanni dell'Abate, del quale si ha qualche notizia a Parigi dal 1585 al 1593.  

Artisti contemporanei di DELL ABATE Nicolò

 

Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, perché fosse crocifisso.

Marco (15:15)