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ANSELMI Michelangiolo

AnselmiMichelangiolo
(Lucca o Siena, 1491/1492 – Parma, 1555/1556) è stato un pittore italiano.
Nato in Toscana da famiglia parmense, non è sicuro il luogo dove nacque: la sua famiglia, di origine nobile, nota dal XIII secolo con il predicato "di Cardano", si trasferì da Lucca a Siena attorno all'anno 1500 e nel 1511, e proprio a Siena, fu citato per la prima volta come pittore. Anselmi si stabilì a Parma tra il 1516 e il 1520 e qui operò attivamente fino alla sua morte. La sua educazione presso il Sodoma in Siena (qui, del primo lustro del secondo decennio del '500, è una sua Visitazione nella chiesa di Fontegiusta) e i contatti con l'arte del Beccafumi e del Peruzzi e le risorse fiorentine da fra Bartolomeo, dal Rosso Fiorentino e dal Pontormo, lo fanno veicolo importante di cultura manierista in terra emiliana.   Come tale l'Anselmi agirà sul Correggio (e dal Correggio egli sarà a sua volta fortemente influenzato) e sul Parmigianino.   Nel suo vivace linguaggio, mutevole e sempre in divenire, mescola poi accenti di lombardismo leonardesco, memorie venete sul tipo di un Savoldo e di un Pordenone, elementi ferraresi e fiamminghi.   Numerosi affreschi suoi sussistono nell'abbazia di San Giovanni Evangelista, in Parma, (tra il 1520 e il 1525), inizialmente attribuiti al Parmigianino, oltre alla tavola d'altare che rappresenta il Cristo portacroce (foto) del 1522;  del 1527 circa sono un Battesimo di Cristo in San Prospero a Reggio Emilia e due pale nel Duomo di Parma; del 1530, una Madonna col Bambino tra Santo Stefano e San Giovanni Battista già in Santo Stefano a Parma ed ora al Louvre;  del 1532-1535 un ciclo di affreschi nell'Oratorio della Concezione, sempre a Parma (qui operò al fianco del Rondani);  del 1538-1539 gli affreschi in San Bartolomeo apostolo in Busseto;  l'affresco dell'Incoronazione della Vergine nell'abside della chiesa della Steccata del 1540–1542, su cartoni di Giulio Romano;  altri affreschi nel Duomo, un'Adorazione dei Magi e i Quattro profeti (1554-1556), terminati alla sua morte dal Gatti.

Artisti contemporanei di ANSELMI Michelangiolo

 

Nel luogo dov'egli era stato crocifisso c'era un giardino, e in quel giardino un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato deposto.

Giovanni (19:41)