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DENIS Maurice



Maurice Denis
(Granville, 25 novembre 1870 – Saint-Germain-en-Laye, 13 novembre 1943), pittore francese.

Maurice Denis nacque a Granville il 25 novembre 1870, figlio di un impiegato delle ferrovie e di una modista.

Il periodo nel quale cominciò la sua attività artistica coincise con la nascita del movimento simbolista; Denis rimase fortemente colpito dal Simbolismo, in particolare da Pierre Puvis De Chavannes.
Nel 1886 la rivista "Symboliste" diffuse le teorie del nuovo movimento e lo scrittore Jean Moréas pubblicò sul "Figaro" il primo manifesto del Simbolismo, proponendo una sintesi tra mondo esterno e spiritualità dell'artista.
Fu l'anno dell'ultima mostra degli impressionisti: i simbolisti si opposero sia al loro naturalismo, sia alle ricerche scientifiche dei puntinisti. Nel 1888, all'Accademia Julian di Parigi, Denis conobbe Paul Sérusier, Pierre Bonnard e Paul Ranson, con i quali fondò il gruppo dei pittori Nabis, gruppo che si rifaceva nei propri ideali estetici alle opere e alla poetica di Paul Gauguin, auspicando il superamento del naturalismo impressionista tramite un ritorno all'arte primitiva e giapponese.
Delle riunioni dei Nabis, tenute solitamente nella redazione della rivista "Revue Blanche" o all'Accademia Ranson, Denis apprezzò in modo particolare il clima mistico, il gergo esoterico e il soprannome che ogni pittore ricevette dal gruppo: Denis venne chiamato "il Nabi dalle belle immagini".
Nelle primissime opere, il suo stile pittorico è naturalista e neoimpressionista, ma col tempo tende verso un puro decorativismo, caratterizzato da zone di colore piatto e contorni netti: la sua idea per la quale il dipinto è una superficie piatta riempita di colori secondo un certo ordine lo ha fatto considerare un precursore dell'astrattismo.
I temi della sua pittura, di carattere religioso o situazioni della vita quotidiana, sono portati in una dimensione ideale ed irreale, in un'atmosfera di calda e serena intimità, ottenuta con un tratto estremamente delicato. Nei suoi quadri, le immagini di soggetto religioso, Denis le propose dapprima volutamente primitive, ispirate a Beato Angelico (Processione, 1892, collezione Altschul, New York); poi modificò e arricchì il suo stile in senso decorativo e Art Nouveau, di tematica religiosa o simbolista, adottato anche in ambito grafico (illustrazioni di Sagesse di Verlaine, 1889, e di Le Voyage d'Urien di Gide, 1893).
Nel 1890 espose al Salon, a partire dal 1891 partecipò con gli altri artisti Nabis al Salon des Indépendants e nel 1892 presentò le sue opere alla IX rassegna del gruppo "Les XX" a Bruxelles.
Verso la fine degli anni Novanta il suo stile si evolve verso la ricerca di un ideale classico, in una pittura di impianto monumentale: lo spinsero a questa novità i viaggi del 1895 e del 1898 a Roma, l'amicizia con lo scrittore André Gide e l'influenza di Paul Cézanne (Omaggio a Cézanne, 1900, Museo d'Orsay, Parigi), dal 1900 circa la sua pittura si fece classicheggiante e monumentale: Denis riprese la tradizione dell'affresco, che impiegò nella decorazione di chiese, edifici pubblici, palazzi privati, sia in Francia sia all'estero. 
Nel 1909 ottenne un incarico come insegnante all'Accademia Ranson, dove rimase fino al 1919.
In questi anni eseguì le decorazioni del teatro degli Champs Elysées e del Petit Palais di Parigi e si dedicò a numerose grandi pitture murali per chiese.  Il suo fervore religioso lo portò a fondare, nel 1919, gli Ateliers d'Art Sacré.
Nella sua vita la pratica religiosa ebbe una parte considerevole: Denis dedicò molto tempo alla preghiera, tanto da diventare terziario di San Domenico, ma nello stesso tempo non si isolò dal mondo e partecipò alla vita sociale del tempo.
Numerose anche le pubblicazioni nelle quali definì i fondamenti teorici del nuovo corso artistico (Du symbolisme et de Gauguin vers un nouvel ordre classique, 1912). 
Fino alla sua morte continuò a dipingere in un'interpretazione moderna della grande pittura antica, supportato dalla sua forte vena artistica, continuamente alimentata dai suoi viaggi, molti dei quali in Italia, che lo portarono ad entrare in contatto diretto con i preraffaelliti ed i neoclassici.
Si dedicò anche alle arti applicate, disegnando vetrate, vasi, arazzi, ventagli e perfino una banconota da 500 franchi.
Molte sue opere, donate dai figli, sono esposte dal 1980 presso il Priorato di Saint-Germain-en-Laye.
Denis morì il 13 novembre 1943 a Saint-Germain-en-Laye.

Artisti contemporanei di DENIS Maurice

 

e lo depose nella propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato una grande pietra contro l'apertura del sepolcro, se ne andò

Matteo (27:60)