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CACCIA Guglielmo detto il MONCALVO



Guglielmo Caccia detto il Moncalvo
(Montabone d'Asti 1565 circa - Moncalvo 1625), pittore tardomanierista italiano.

Guglielmo Caccia detto il Moncalvo nasce a Montabone d'Asti. Alcuni scritti ne riportano la nascita al 1565, altri al più probabile 1568, anche il luogo di nascita rimase incerto per molti anni con varie supposizioni tra le quali il nord astigiano ed il novarese.
Iniziò la sua attività a Casale, dove nel 1589 sposò la figlia del pittore Ambrogio Oliva, Laura (dal matrimonio nacquero otto figli, due maschi e sei femmine, quattro delle quali vestirono l'abito religioso). Nell'attività giovanile il suo stile appare di tono provinciale (Annunciazione, 1585, Guarene, parrocchiale), ma la successiva collaborazione come frescante con alcuni tardi seguaci di Gaudenzio Ferrari, tra cu i Bernardo Lanino, lo avvicinano ai modi del maestro lombardo (Ferrari), il cui pathos e vigore cromatico scioglie in dimessi moduli devozionali e in un colorismo spento e delicato. Di quel periodo si riscontrano un affresco nella parrocchiale di San Michele a Candia Lomellina (1590-93) e - presso i Minori Agostiniani Lateranensi, al Sacro Monte di Crea - l'operato in alcune delle ventitre cappelle che si innalzavano intorno al santuario: la prima "Il Martirio di S. Eusebio"; la quarta "Immacolata Concezione"; la sesta "La Presentazione di Maria al Tempio"; la diciassettesima "Le Nozze di Cana"; la ventitreesima "Il Paradiso" (1590-1605). Nel 1593 il Caccia terminò gli affreschi della Cappella della Natività della Vergine e, nello stesso anno acquistò una casa nella vicina Moncalvo.
Tra il 1605 e il 1608 avviene la produzione dei lavori di decorazione di Palazzo Madama a Torino e della perduta Galleria di Carlo Alberto I di Savoia, dove collaborò con Federico Zuccari, del quale risente l'influsso nella qualità del colore e del disegno, specie nei dipinti famosi fra cui la Resurrezione del Duomo di Asti, le numerose tele per le Chiese di Casale e il S. Marco a Novara.
L'avvio di una bottega ben organizzata e attiva, rese la produzione del Caccia assai vasta; tra il 1608 ed il 1613 furono realizzati dipinti famosi fra cui la Resurrezione del Duomo di Asti e le numerose tele per le Chiese di Casale, dove la qualità del colore e del disegno risentono dell'influsso dello Zuccari. Di questo periodo è anche l'affresco con San Rocco nella cappella omonima a Moncalvo, città a cui il pittore volle rendere omaggio dipingendo nello sfondo paesaggistico il profilo della Chiesa di San Francesco.
A Milano la decorazione della cupola di S. Vittore al Corpo, nel 1617, segnò per l'artista l'inizio del soggiorno lombardo in cui venne a contatto con i pittori della Controriforma, da qui la definizione di pittore della Controriforma, che ha saputo elevare l’arte pittorica, apportando i suoi colori e la sua poesia nel Monferrato sino ad essere definito il "Raffaello del Monferrato". Rientrò in Piemonte verso 1620 ed ebbe ancora incarichi per le chiese di Torino, Casale ed Alessandria.
Tra le ultime opere dell'artista è la Santa Francesca Romana nella Chiesa della Madonna a Moncalvo.
Nel 1625 Il Caccia fondava, in Moncalvo, un monastero dedicato a S. Orsola: in esso andarono ad abitare le sue figlie che formarono una comunità religiosa soppressa poi nel 1802 circa. Due figlie del Caccia divennero valenti pittrici: suor Orsola Maddalena e suor Francesca. Suor Francesca morì a 26 anni, mentre suor Orsola, vissuta fino all'età di 80 anni ebbe modo di perfezionare la sua arte: molti suoi dipinti si trovano in chiese e musei del Piemonte.
Il 13 novembre 1625 l'artista muore nella cittadina del Monferrato dalla quale derivò il suo soprannome e fu sepolto in San Francesco, nella cappella di San Luca.

Artisti contemporanei di CACCIA Guglielmo

 

Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni.

Marco (16:9)