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BRUSTOLON Andrea

Brustolon Andrea
(Belluno, 20 Luglio 1662 - 25 ottobre 1732) è stato uno scultore italiano.

Figlio dello scultore in legno Jacopo, successivamente passa alla scuola del pittore Agostino Ridolfi. Belluno non consente al giovane Andrea di ricevere nozioni artistiche scultoree di grande livello; nel 1677 si trasferì a Venezia, presso l'amico bellunese Antonio Buzzati, che lo affida alla bottega dello scultore Filippo Parodi. Ben presto si recò a Roma dove rimase affascinato non solo dalla scultura classica, ma anche dai capolavori di Bernini. Intorno al 1680 ritornò a Venezia, fin quasi alla fine del secolo, ove acquistò presto gran fama per la sua abilità di scolpire il legno ed ebbe commissioni per sculture in legno e mobili, soprattutto per le famiglie dei Venier, sua protettrice, dei Correr e dei Pisani (per la villa di Strà si fecero intagliare, in legno di bosso, dodici seggioloni - "Caregoni" - raffiguranti i dodici segni zodiacali, ora a Roma, nel palazzo del Quirinale).   Nel 1685, a soli 23 anni, ottenne il primo contratto per l'esecuzione dell'altare detto delle Anime della chiesa di San Floriano a Pieve di Cadore.  Ebbe numerosi altri incarichi per opere di carattere religioso, quali altari, pale, custodie, cornici, tabernacoli lignei, per Feltre, Belluno ed altre località della zona, ma non gli mancarono ancora commissioni di carattere profano, dal conte Tiopi Piloni, come le sei statue Allegorie Piloni e poi di proprietà Zugni Tauro a Feltre ed ora nella sede di Asolo della Fondazione Coin. Nel 1720 rientrò a Belluno e aprì bottega, ottenendo lì molte commissioni; nella biblioteca del capoluogo si conserva anche una sua raccolta di disegni. L’artista amò sempre definirsi “scultore di figure” che sono veramente meravigliose per gli intrecci di fiori, foglie e animali, con dettagli ora curiosi ora esotici. Brustolon conseguì risultati assai pregevoli anche nella resa dei personaggi; eccezionale è la rappresentazione del dramma di Cristo sulla croce, della Madonna dolente e, più in generale, di tutte le figure, dai Santi agli Angeli colti nel momento dell’alzarsi in volo. La scultura lignea ha senza dubbio conosciuto a Venezia e nel Veneto il suo momento più fulgido, proprio nell’età barocca per essere un’arte plastica che consente all’artista una ricca inventiva. Tuttavia solo pochi scultori come il Brustolon sono stati in grado di creare opere di tale vigoria al punto da essere messe a confronto, ma sullo stesso piano, con quelle in marmo e in pietra. Giustamente Balzac definì Brustolon “le Michel-Ange du bois”, perché l’artista nostro rappresenta il momento apicale in cui l’artigiano diventa artista, emblema di quello sconvolgimento sociale che fu il principio ispiratore del Concilio Tridentino.

Artisti contemporanei di BRUSTOLON Andrea

 

Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, perché fosse crocifisso.

Marco (15:15)