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BRIOSCO Andrea detto il RICCIO

Briosco Andrea detto il Riccio
(Trento, 1 Aprile 1470 – Padova, 8 Luglio 1532), è stato uno scultore italiano, soprannominato il Riccio  o il Crispo (Crispus) per la sua capigliatura folta e riccia.

Figlio di maestro Ambrogio orefice, si trasferì giovanissimo a Padova, ove a partire dal Marzo 1492 il padre gli aprì un negozio. Iniziato all'arte in famiglia, fu in seguito affidato al magistero del bronzista locale, l'allievo di Donatello, Bartolomeo Bellano, negli ultimi suoi anni di vita (morirà infatti nel 1497) e, secondo la testimonianza del letterato e collezionista d'arte Marcantonio Michiel, fu il Riccio e portare a termine la sepoltura bronzea del giureconsulto Bartolomeo Roccabonella, nella chiesa di San Francesco grande a Padova (1498) "essendo morto el Bellan". Forse intorno allo stesso tempo pulì e consegnò il monumento in bronzo, a Paolo di Castro (tra i migliori giuristi del XV secolo), collocato nella chiesa patavina di Santa Maria dei Servi, opera anch'essa condotta per la maggior parte dal Bellano.   Sempre a Padova, nel 1500 diede, in qualità di architetto, i disegni per la rivisitazione dell'Arca nella basilica del Santo, poi affidata prevalentemente a Giovanni Minelli e ad altri.  Diede mano quasi contemporaneamente ad alcune opere in terracotta, tra cui le figure di Santi per la chiesa di San Canziano, sempre a Padova.   Nel 1504 l'umanista e storico dell'arte Pomponio Gaurico segnala nel suo De Sculptura il nome di Andrea Riccio tra gli scultori affermati, superiore al Bellano.   Il 1° Luglio 1506 ottenne di modellare e fondere al Santo due rilievi in bronzo per il tornacoro, concludendo così la serie iniziata da Bellano.  Poco prima aveva eseguito le portelle per il tabernacolo della Santa Croce a Venezia (conservate nel Museo della Ca' d'Oro) e poco dopo avrebbe dato, per la stessa città, quattro mirabili rilievi bronzei con le Storie della Croce.   Fra il 1507 e il 1516 è ancora la basilica Antoniana di Padova ad assegnargli un'opera di impegno, quale il noto candelabro in bronzo per il cero pasquale dell'altar maggiore, condotto con esuberante fantasiosità pagano-cristiana su idea dell'umanista G. B. da Lion.
Tra il 1515 e il 1521 i monaci benedettini di Santa Giustina di Padova gli domandano un progetto per rivistare la chiesa abbaziale, ma con scarso successo, ebbe però maggior fortuna quando, in quel periodo, realizzò il monumento per la famiglia Della Torre in San Fermo di Verona, le cui formelle bronzee sono al Museo del Louvre di Parigi.

Tra le altre opere riconosciute al Briosco troviamo un ritratto del Vescovo Trombetta  e dei rilievi per il presbiterio nella Basilica del Santo a Padova, la Deposizione di Carrara San Giorgio (PD), Il pastore con capra del Bargello di Firenze, il San Martino della Ca' d'Oro di Venezia, un Guerriero a cavallo ospite al Victoria and Albert Museum di Londra, il Pitocco al Kunsthistorisches Museum di Vienna, un Satiro e un Autoritratto conservati a Palazzo Zckermann a Padova e numerose placchette, spesso firmate con lo pseudonimo Ulocrino.

Briosco lasciò alla sua morte la sua bottega allo scultore toscano Desiderio da Settignano.

Artisti contemporanei di BRIOSCO Andrea

 

Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni.

Marco (16:9)