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DADDI Bernardo

Daddi Bernardo
(Borgo San Lorenzo, 1290 circa – Firenze, 1348) è stato un pittore italiano, documentato dal 1312 al 1348 a Firenze.

Il nome di Bernardo, figlio di Dado di Simone, compare per la prima volta tra quelli dei cittadini fiorentini iscritti all'Arte dei medici e speziali, nel 1312.  Tale dato consente di ipotizzare che la nascita del pittore possa essere avvenuta a cavallo tra gli anni ottanta e novanta del Duecento.

Nato nella valle del Mugello in località Salto vicino Pulicciano, Borgo San Lorenzo, fu fiorentino nello stile, lavorò nella bottega di Giotto assieme a tutti coloro che saranno gli interpreti dello stile tardo del maestro (quali ad esempio Taddeo Gaddi, Stefano Fiorentino, Maso di Banco, ecc.). Riguardo a questi pittori, e lo stesso Daddi non è eccezione, la critica è sempre stata, probabilmente non a torto, estremamente severa. Tuttavia il Daddi fu molto apprezzato e riuscì ad ottenere importanti commissioni sia dalle istituzioni che dalla borghesia divenendo uno dei pittori fiorentini più rinomati e ricchi. Franco Sacchetti nel Trecentonovelle lo ricorda come uno dei migliori seguaci di Giotto, ma Vasari lo ricorda appena di sfuggita nelle Vite.  L'ultima sua notizia risale al 1348 quando il pittore risulta già deceduto probabilmente nel corso della grande epidemia di peste.

La sua prima opera certa risulta il Trittico di Ognissanti con la Madonna tra i santi Matteo e Nicola, datato 1328 ed ora conservato agli Uffizi. A questo periodo giovanile dovrebbero risalire i due affreschi nella basilica di Santa Croce, dove decorò la Cappella Pulci con il Martirio dei santi Stefano e Lorenzo, che rivelano nella costruzione spaziale la conoscenza delle soluzioni giottesche della Cappella Peruzzi.    L'inizio del quarto decennio del Trecento coincide per l'artista con un aggiornamento sugli esiti più avanzati della bottega di Giotto, come attestano il trittico del Museo del Bigallo datato 1333.   Nel corso dello stesso decennio Bernardo realizza anche una serie di tavole d'altare di grandi dimensioni, tra cui figura il polittico di San Pancrazio attualmente agli Uffizi, dal quale si evince un avvicinarsi al classicismo gotico di Andrea Pisano e agli stilemi dei Lorenzetti, riscontro evidente anche nella predella con Storie della Sacra Cintola della Galleria Comunale di Prato, nelle due tavolette con Storie di sant'Orsola divise tra il J. Paul Getty Museum di Malibù e il Landesmuseum di Zurigo e i sei pannelli con Storie di Santa Reparata del Metropolitan Museum di New York.

L'Incoronazione della Vergine, tavola del 1344 per la chiesa di Santa Maria Novella a Firenze e fulgido capolavoro del più poetico e raffinato tra i seguaci di Giotto, è una delle più solenni e trionfali figurazioni cristiane, che ha conosciuto una notevolissima fortuna soprattutto nell'arte dei secoli XIV e XV.  Dello stesso anno è la Madonna del tabernacolo di Orsanmichele, mentre è del 1348 il polittico per la chiesa di San Giorgio a Ruballa, conservato presso il Coultard Institute Art Galleries di Londra, che Bernardo firma e data lo stesso anno della sua morte.

Artisti contemporanei di DADDI Bernardo

 

Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto a destra, vestito di una veste bianca, e furono spaventate. Ma egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l'avevano messo.

Marco (16:5-6)