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ANDREA di Francesco da Cione detto VERROCCHIO

Andrea diCione detto ilVerrocchio
(Firenze, 1435 – Venezia, 10 Ottobre 1488) è stato uno scultore, pittore e orafo italiano.
E' nominato per la prima volta nei documenti del 1452, quando colpisce con una sassata un ragazzo apprendista lanaiolo, ma viene assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale.

Ignoto il maestro sotto cui si era formato, ritenuto Donatello o Desiderio da Settignano, ma noto è che è stato il Maestro di Leonardo da Vinci e sopratutto un Maestro innovatore e precursore – anche attraverso i suoi allievi – di quello che avvenne in campo artistico negli anni seguenti.
Verrocchio iniziò come orafo, ma presto, per mancanza di lavoro, dovette lasciare questa specializzazione, e nel 1466 doveva essere già rinomatissimo scultore, se gli si affidò il gruppo bronzeo dell'Incredulità di san Tommaso (finito 1481-1483) per Orsanmichele.  Contemporaneamente il Verrocchio aveva lavorato o lavorava alla lastra tombale di Cosimo il Vecchio in San Lorenzo (1465-1467); al fantasioso lavabo nella Sagrestia Vecchia della stessa chiesa,che coi suoi particolari motivi decorativi (sfingi, nastri, ecc.) indica più probabile il discepolato presso Desiderio da Settignano.   Nel 1472 era terminata la tomba di Piero e Giovanni dei Medici, anch'essa nella Sagrestia Vecchia, un monumento con sarcofago in porfidi rossi e verdi e decorato di motivi bronzei. 

Del 1472-1475 è la statua bronzea del David, conservata nel Museo del Bargello a Firenze, un'opera che aveva come illustre precedente quello bronzeo di Donatello (1440 circa), al quale l'artista si ispirò distaccandosi però dal modello, anche sostanzialmente. La figura dell'eroe biblico non è più nuda, ma abbigliata come un adolescente paggio cortese, dall'idealizzata e goticizzante bellezza che rimanda piuttosto alle opere di Lorenzo Ghiberti o del Pollaiolo.   Il David è preceduto forse dalla Resurrezione (pure al Bargello), che risente di Andrea del Castagno, ma anticipa motivi leonardeschi, e dal Putto con delfino, in origine per una fontana nella villa medicea di Careggi, poi a Palazzo Vecchio, scattante ed elaborato in una forma valida e variata sotto molteplici punti di vista.   Celebre la Dama delle primule, busto in marmo del Bargello in cui si è supposto sia ritratta Lucrezia Donati, amante di Lorenzo il Magnifico: in essa si coglie una collaborazione del Vinci particolarmente nelle mirabili mani, inserite in primo piano.  Del 1477-1480 è la Decollazione del Battista, una delle formelle, di vari autori del tempo, per l'altare argenteo, già destinato al battistero di San Giovanni, è oggi conservato nel Museo dell'Opera del Duomo. Dopo il lungo e capillare restauro conclusosi nel 2012, l'altare è stato inserito in una teca di vetro sigillata e contenente azoto sotto condizioni ideali di umidità e temperatura, per impedire l'ossidazione del metallo e ogni possibile deformazione della struttura lignea che si ripercuota sui pannelli.   Nell'Incredulità di san Tommaso (finita nel 1483), nel rapporto tra le figure e la pieghettatura dei panneggi, si riscontrano dei progressi nello stile di Andrea, nel quale risulta palese l'influenza esercitata in quel tempo dalle opere fiamminghe, in particolar modo il Trittico Portinari di  Hugo van der Goes, databile al 1477-1478, ora conservato presso la Galleria degli Uffizi.

Infine il monumento equestre del Colleoni a Venezia, finito dopo la morte del Verrocchio da Alessandro Leopardi, realizza l'immagine di una fiera e possente vitalità colta dinamicamente, anche in questo caso procedendo oltre l'esempio di Donatello nel suo Gattamelata.

Verrocchio, giudicato inadeguatamente dal Vasari, è in realtà uno dei più grandi inventori di nuove soluzioni formali e di connesse implicazioni spirituali del primo Rinascimento ed è probabile che lo stesso genio di Leonardo gli debba molto.   Come pittore, molto discusso tra gli specialisti, il suo nome è sostanzialmente legato al Battesimo di Cristo degli Uffizi, opera nella quale si riconosce la collaborazione di Leonardo nell'angelo di sinistra e nel paesaggio di fondo.   Inoltre riscontriamo la Madonna col Bambino conservata presso lo Staatliche Museen di Berlino, la Vergine che adora il Cristo bambino (1470 circa) della National Galleries of Scotland, la Vergine col Bambino e due angeli e un'altra Vergine col Bambino e due angeli (per la quale ebbe il sostegno di Lorenzo di Credi) entrambe presso la National Gallery di Londra.   Altre Madonne, attribuitegli, vengono discusse e proposte piuttosto per la scuola (Perugino, Lorenzo di Credi, Botticini), cui l'artista, tanto impegnato dalle opere di scultura, dovette affidare spesso suoi cartoni e disegni da tradurre in dipinti.   Condotta dal Credi è infatti la pala con la Madonna e Santi per il duomo di Pistoia, che pure i documenti testimoniano affidata ad Andrea nel 1485.

Artisti contemporanei di ANDREA di Francesco da Cione

 

e lo depose nella propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato una grande pietra contro l'apertura del sepolcro, se ne andò

Matteo (27:60)