produzione



ROUAULT Georges

Georges Rouault
(Parigi, 27 Maggio 1871 - Parigi, 13 Febbraio 1958), è stato un pittore ed incisore francese.

Georges Rouault nacque in una famiglia di umili origini (il padre ebanista), in cui il nonno materno gli trasmise l'amore per l'arte.  Pittore vicino al gruppo dell'avanguardia francese dei "fauves", Rouault si mantiene però isolato e venne considerato il maggior pittore d'arte sacra di epoca moderna. 
Dal 1885 al 1890 fu apprendista presso Hirsh, un pittore e restauratore di vetrate antiche e questo apprendistato non mancò di far sentire in seguito la sua influenza; contemporaneamente seguì i corsi serali all'Ecole des Arts Décoratifs, ma è insofferente all’orientamento classicista che ne caratterizza l’insegnamento.   
Nel 1891 entrò all'Ecole des Beaux-Arts, fu allievo del direttore dell'accademia, Jules-Élie Delaunay (per pochi mesi, in quanto quest'ultimo morì il 5 Settembre di quell'anno), quindi divenne allievo di Gustave Moreau, il famoso pittore simbolista, alla scuola del quale si formarono, tra gli altri, i futuri esponenti del Fauvismo, da Matisse a Marquet.   Rimase per quattro anni sotto la guida di Gustave Moreau, in cui crebbe e sviluppò il proprio stile, diventandone l'allievo prediletto e nel 1896 abbandonò l'Accademia, su consiglio dello stesso maestro, e cominciò ad esporre, al Salon des Artistes Français, dipinti ad olio ispirati prevalentemente ad episodi biblici:  Sansone che gira la mola (1893), Gesù bambino fra i dottori (1895, Musée d'Unter linden, Colmar), Cristo pianto dalle Pie Donne (1896, Musée des Beaux Arts, Grenoble), Cristo e Giuda (1901).   Alla morte di Moreau, nel 1898, Rouault si ritrovò profondamente solo.  Dopo un duplice quanto vano tentativo di aggiudicarsi il Prix de Rome, nel 1901 si ritirò nell'abbazia benedettina di Ligugé.  Qui conobbe lo scrittore Joris Karl Huysmans, il cui spiritualismo inquieto avrebbe esercitato un influsso duraturo sulla sua produzione.   Nominato conservatore delle collezioni donate da Moreau alla municipalità di Parigi nel 1903, uscì dal suo isolamento realizzando una pittura dal sapore rivoluzionario, influenzata dalla lettura dei pamphlet cristiani e antiborghesi di Léon Bloy.   Per breve tempo si accostò ai "fauves", ma per la sua opera fu importante soprattutto la sua sofferta religiosità, indagata rigorosamente con un orientamento vicino a quello del filosofo Jacques Maritain, da lui conosciuto nel 1911, lo stesso anno in cui conosce André Suarès, con cui stringe un’intensa amicizia e con il quale avvia uno scambio epistolare che terminerà solo con la morte dello scrittore nel 1948.
La sua attenzione si volge a un’umanità delusa, marginale e ritorna insistentemente sugli stessi soggetti: prostitute, clowns, ciarlatani, personaggi della Commedia dell’Arte, nudi o di giudici (I tre giudici, 1913, Museum of Modern Art, New York).     
Il tema delle prostitute, già indagato da Degas e Lautrec, viene interpretato da Rouault come simbolo di decadenza fisica e morale, ma questo non gli impedisce di offrirne un’immagine palpitante, non priva di una certa sensualità (Prostituta allo specchio, 1906: Musée National d'Art Moderne - MNAM di Parigi). 
Tematica parallela è quella del clown, che l’artista tratterà per tutta la vita: il clown (Clown tragico, 1904: Montreux, coll. priv.) è metafora tragica della condizione umana, cui spesso l’artista associa la raffigurazione della Passione di Cristo o di Cristo deriso e oltraggiato (Cristo flagellato, 1905: New York, coll. priv.), che risulterà tra i suoi temi più frequenti.  È dovuto probabilmente all'influenza di Gustave Moreau l'uso evocativo e simbolico dei colori tipico delle sue prime opere.   Dal 1917 al 1927 elaborò varie serie di stampe la più famosa delle quali comprende i 58 grandi incisioni del Miserere. L’equilibrio tra l’astrazione formale, decorativa, e l’espressione è raggiunto nell’Apprendista operaio (1925, MNAM di Parigi), tanto più esemplare trattandosi di un autoritratto, in cui l’intensità affiora e tuttavia resta velata.
Dal 1940 si dedicò soltanto alla pittura sacra.  La sua interpretazione del sacro è austera e priva di concessioni descrittive, affidandosi esclusivamente alle suggestioni che egli sa infondere attraverso la materia, lo spazio e il colore. L'ispirazione religiosa trasse alimento non più da astratte enunciazioni dottrinarie, ma dalla stessa concreta realtà dell'esistenza umana con le sue miserie morali e il suo drammatico destino di colpa e di perdizione, dall'atteggiamento di solidarietà verso la sofferenza prodotta dalla violenza, dall'ingiustizia sociale, dalla corruzione.  La figura del Cristo (numerosi Ecce homo e Santo volto) s’identifica con il tema profano del Pierrot, l’uno e l’altro offerti come vittime alla derisione; effigi la cui portata simbolica s’impone attraverso la fissità atemporale dello sguardo e sviluppando il tema del sudario di Veronica (Veronica, 1954 ca., Parigi, Mnam; Testa di Cristo, 1938, Cleveland). In parallelo si collocano una seconda serie di incisioni in bianco e nero per i Fiori del Male (1926-1927), La piccola periferia (1929), per poi realizzare numerose acqueforti a colori, destinate in particolare ai libri di André Suarès, come il Circo della stella cadente (1930) e Passione (1939). 
La fede ascetica e profonda di Georges Rouault - la cui spiritualità si era accentuata grazie all'amicizia con il filosofo cristiano Jacques Maritain - lo spinse ad ispirarsi ad un suggestivo ed antico esempio di pittura religiosa, quale il richiamo alle icone bizantine.
Tra le sue opere più serene si ricordano Il vecchio re (1936, Carnegie Institute, Pittsburgh, Pennsylvania) e Tiberiade (1947 ca., Ca' Pesaro, Venezia).

Negli ultimi anni della sua vita Rouault partecipò al rinnovamento dell'arte cristiana promosso da padre Couturier, realizzando vetrate per la chiesa di Assy (1945) - progetto al quale contribuirono anche Fernand Léger, Georges Braque e Marc Chagall -, bozzetti in smalto per l'abbazia di Ligugé (1949) e cartoni per arazzi destinati alla cappella di Hem (1957). 
Nel 1953 il medico Maurice Girardin lascia alla città di Parigi la sua ampia collezione di opere di Bernard Buffet, di Marcel Gromaire e di Georges Rouault, tra gli altri, di cui fu amico personale, mentre nel 1963, cinque anni dopo la scomparsa dell’artista, i suoi eredi offrono allo Stato francese 916 opere, alcune anche incompiute, che il Musée National d'Art Moderne (MNAM) espose nella grande retrospettiva parigina del 1971, per celebrare il centenario della sua nascita. Tra le mostre più recenti ricordiamo l’antologica tenuta nel 1992 al Centre Pompidou, dedicata agli anni compresi tra il 1903 e il 1920. 
Rouault morì a Parigi il 13 febbraio 1958.

Artisti contemporanei di ROUAULT Georges

 

Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: 'Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro'»

Giovanni (20:17)