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FILIPEPI Sandro detto BOTTICELLI Sandro



Sandro Filipepi detto Botticelli
(Firenze 1445 - 1510), pittore italiano, tra i massimi artisti del Rinascimento fiorentino.

Alessandro di Mariano Filipepi, detto Sandro Botticelli, nasce a Firenze nel 1445, quarto figlio del conciatore di pelli Mariano Filipepi. Sandro entra in un primo momento nella bottega di Antonio del Pollaiolo, pittore, orafo e scultore, dove svolgerà l'apprendistato artistico che sarà una discriminante stilistica nella sua opera, poi presso Filippo Lippi e infine lavorò nella bottega del Verrocchio, dove conobbe il giovane Leonardo da Vinci. Risalgono a questi anni la Madonna col Bambino detta ‘Madonna della Loggia’, (1466-1467 circa, Galleria degli Uffizi, Firenze), la Madonna del roseto (1468, Louvre, Parigi) e la Fortezza (1470, Uffizi, Firenze).
Alla data del 1470, Sandro riesce ad aprire una sua bottega e circa cinque anni dopo dipinge il Ritratto di Giuliano de’ Medici (National Gallery di Washington), fratello di Lorenzo. Nel 1478 ca, Sandro, ormai nelle grazie della famiglia Medici, dipinge la enigmatica "Primavera" (Uffizi, Firenze). Il committente del quadro è Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, un ragazzo tormentato e nevrotico. L’immagine della Primavera – come La Nascita di Venere – è collocata all’interno della Villa di Castello in cui vive Lorenzino. In questo dipinto alcuni storici delle immagini hanno desunto l’iconografia della cultura fiorentina coeva a Botticelli.
Agnolo Poliziano, poeta e precettore dei figli di Lorenzo de’ Medici (fra cui Giovanni, futuro Papa Clemente X), con le sue liriche cortesi, appare come referente testuale per le mitologie botticelliane. E' il neoplatonismo fiorentino, animato da Pico della Mirandola e da Marsilio Ficino, il quale scrive in questo periodo la "Consonantia Mosis et Platonis": un ideale convergenza di platonismo e cristianesimo. L’intero quadro botticelliano sarebbe il formato visivo del concetto ficiniano: le tre Grazie sono la Trinità, Flora, la Vergine e Mercurio proprio colui che miscela gli elementi, platonici e cristiani. Il quadro, al pari di un amuleto taumaturgico che assume in se la benefica energia astrale per rifletterla su chi si specchia in esso, sarebbe un "amuleto" pronto a temperare il carattere sanguigno di Lorenzino. Nel 1481 Sandro viene chiamato alla romana Fabbrica di San Pietro. Nella Cappella Sistina dipinge tre grandi affreschi, potenti e moderni, per esecuzione stilistica e tonalità cromatica: Il Giovane MoséLa Punizione dei Figli di Corah e La Tentazione di Cristo. Intanto la pittura di Sandro diviene scarna, essenziale. Il pittore elimina i brani decorativi, i dettagli desunti dalla pittura fiamminga, le lussureggianti nature morte, per lampeggiare con colori vibranti e una composizione che evoca la Pittura medievale, con la prospettiva volutamente ignorata o ribaltata, come nella estrema e sublime Natività Mistica, dove gli angeli, in primo piano, non lodano la nascita del Salvatore, ma si consolano con deliqui dolorosi per la perdizione mondana che li circonda. Su questi concetti – e cioè un ritorno al pauperismo e una riforma morale della Chiesa – si poggia il Credo declamato dal monaco Girolamo Savonarola, cui l’ultimo Botticelli sembra essere pendant visivo. Un sogno breve e atroce: Girolamo, nel 1498, viene arso vivo, come eretico, a Firenze.
A Botticelli si devono anche opere a soggetto religioso, in particolare tele raffiguranti la Madonna, come la Madonna del Magnificat (1485 ca.), la Madonna della melagrana (1487), l'Incoronazione della Vergine (1490), tutte agli Uffizi, e Madonna e santi (1485, Staatliche Museen, Berlino). Altre opere religiose sono San Sebastiano (1473-74, Staatliche Museen, Berlino), l'Adorazione dei Magi (1473 ca.) della National Gallery di Londra (il medesimo tema ritornerà ancora una volta in un dipinto del 1482 ca., conservato alla National Gallery di Washington) e un affresco con Sant'Agostino (1480, chiesa di Ognissanti, Firenze). Nel 1481 fu appunto chiamato chiamato a Roma per collaborare con altri pittori alla decorazione delle pareti della Cappella Sistina in Vaticano.  Negli anni Novanta, quando i Medici furono espulsi da Firenze nel 1494 (nel 1492 è morto anche Lorenzo de 'Medici),  Girolamo Savonarola cominciò la sua predicazione pubblica contro i costumi corrotti, Botticelli visse una profonda crisi spirituale. Le linee spezzate, i colori e i toni drammatici delle ultime opere (Compianto su Cristo morto, 1490-95 ca., Alte Pinakothek, Monaco; Pietà, 1495 ca., Museo Poldi Pezzoli, Milano; Crocifissione mistica, 1496 ca., Fogg Art Museum, Cambridge, Massachusetts; la già citata Natività mistica, 1501, National Gallery, Londra) testimoniano della sua inquietudine psicologica e religiosa.
La stessa atmosfera cupa si trova nei dipinti a soggetto profano di quel periodo, tra cui si ricordano la Calunnia di Apelle (1495, Uffizi, Firenze) e le Storie di donne illustri (1500, Accademia Carrara, Bergamo e Isabella Stewart Gardner Museum, Boston).
Sandro Botticelli muore, all’età di 65 anni, nella sua Firenze, nel 1510, infermo e povero.

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E andate presto a dire ai suoi discepoli: «Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete». Ecco, ve l'ho detto.

Matteo (28:7)