produzione



THEOTOKóPOULOS Domínikos detto EL GRECO

El Greco soprannome di Domìnikos Theotokòpulos
(Candia 1541 - Toledo 1614), pittore spagnolo di origine cretese.

El Greco - forma ibrida ispano-italica di Domìnikos Theotokòpulos -  nacque nel 1541 a Iraklion (Candia) nell’isola greca di Creta, che all’epoca era sotto il dominio veneziano.  Pittore totalmente misconosciuto fino al XX secolo, è ora considerato uno dei più grandi geni dell'arte occidentale, peraltro saldamente innestato sulla cultura di Bisanzio, attraverso l'esperienza rinascimentale italiana.
Nell’isola nativa erano attive varie scuole di pittura, per lo più gestite da maestri di fede ortodossa e Domìnikos cominciò a interessarsi alle arti figurative molto presto. La sua prima produzione non doveva distaccarsi dal tradizionale stile bizantino, ed è testimoniata da alcune opere, come la Dormitio Virginis di Ermoupolis (chiesa del Koimesis), che, malgrado alcuni innesti occidentali, non si distacca dallo stile cretese del XV secolo e il San Luca che dipinge la Vergine e L'Adorazione dei Magi (entrambe al Museo Benaki - Atene).
Nel 1566 si trasferì a Venezia per restarci fino al 1570, dove lavorò nella bottega di Tiziano (il giovane candiota, allievo di Tiziano).  Fa amicizia con Tintoretto. Copia incisioni tratte da dipinti di Raffaello e Michelangelo. E la sintesi delle sue esperienze è nell'Ultima Cena (1567-68) di Bologna (Pinacoteca Nazionale). L'impostazione del quadro è tratta dal suo amico Jacopo Rustici. Le figure degli apostoli citano l'Urbinate, tranne Giuda, nella sua silhouette serpentinata, simile a fiamma, omaggio al manierista Salviati. Il verde, il rosa e l'arancione, un ricordo di Bisanzio. Ai primissimi anni veneziani appartiene il Trittico di Modena (Modena, Galleria Estense) dal quale le prime opere mostrano il suo lento affrancarsi dalla figurazione bizantina, attraverso la lezione tizianesca, e le influenze di Bassano e la plasticità di composizione e i profondi scorci prospettici tipici di Tintoretto quali la Guarigione del cieco (1566-67 Gemäldegalerie - Dresda) e il Cristo in casa di Marta (all'Art Museum di Worcester in Massachusetts). Nel 1570 dopo un soggiorno a Parma in cui approfondì la conoscenza del Parmigianino, si recò a Roma, ospite di Alessandro Farnese e presso il quale dimorerà fino al 1576.  In questo periodo italiano ricevette, dalle forme scultoree delle opere di Michelangelo e dalla frequentazione di circoli umanistici e filosofici, l'influenza manieristica italiana, com'è evidente nella Pietà (1570-1572 ca., Museum of Art, Philadelphia), nella Cacciata dei mercanti dal Tempio (1570-1575 ca., National Gallery, Washington) e nell'Annunciazione del Prado. 
Nel suo soggiorno italiano El Greco - già famoso come ritrattista - ebbe modo di produrre nuovi dipinti, lasciandoci opere come Giulio Clovio - miniaturista (conservato presso il Museo di Capodimonte - Napoli), Vincenzo Anastagi (Frick Collection - New York) e Gian Battista Porta (Musei Statali - Copenaghen).
Lo studio dell'architettura romana condizionò, inoltre, l'equilibrio delle sue composizioni, che spesso comprendono vedute di palazzi romani rinascimentali.  Nel 1572 appare registrato all’Accademia di San Luca di Roma, come miniatore e, nello stesso anno, iniziò una sua attività professionale con l’ausilio di un allievo e collaboratore, il senese Lattanzio Bonastri.
Nel 1576 si stabilì definitivamente in Spagna, forse mosso dall'ambizione di avere un ruolo alla corte di Filippo II. In terra iberica fece inizialmente sosta a Madrid e vi rimase per un anno, per poi trasferirsi definitivamente a Toledo, centro culturale del paese. Colori dissonanti, figure allungate, luci livide e accecanti, spazi stravolti e lontanissimi da qualsiasi prospettiva traducono in pittura il carattere visionario della mistica spagnola del tempo.  In questi anni, egli sembra riavvicinarsi alle sue radici orientali e bizantine e a una posizione spirituale e religiosa controriformata, che, in pittura, si manifesta nella progressiva smaterializzazione della forma e in un’accentuazione dell’aspetto visionario della composizione.
Sono di questi anni  S. Francesco che riceve le stimmate, Le MaddaleneS. Pietro in penitenza, che preludono al Sogno di Filippo II ca. 1579, al El Espolio (la spogliazione di Gesù) del 1577-79 (presso la Cattedrale di Toledo) e al Martirio della legione tebana 1580-82, entrambi all'Escorial e al celeberrimo L'Entierro del Conde de Orgaz del 1586-88, considerato il capolavoro in assoluto della pittura manierista a Toledo nella chiesa di S. Tomè. Con il Battesimo del Cristo a Madrid nel Prado, ha inizio una serie di pale d'altare, eseguite fra il 1596 e il 1600, in cui El Greco portò all'estremo il verticalismo esasperato delle figure.  La rappresentazione tutta spirituale del volto e della figura umana caratterizzata anche nei ritratti del decennio successivo. Intorno al 1610 si data una serie di opere che nulla più hanno di reale: le figure sono ormai fiamme spasmodiche che si stagliano contro fondi e paesaggi metafisici (Veduta di Toledo e Il Quinto sigillo dell'Apocalisse a New York nel Metropolitan Museum).
El Greco muore a Toledo, la città che lo ospita dal 1578 (a parte qualche breve viaggio in provincia e a Madrid e Siviglia), il 7 aprile 1614. 

Altre opere dell'autore:

  1. Due Santi 1577-79 in legno Santo Domingo el Antiguo Toledo;
  2. L'Annunciazione 1569-70 tempera su tavola Museo del Prado Madrid;
  3. Pietà 1571-76 tempera su tavola Philadelphia Museum of Art Philadelphia;
  4. Santa Maria Maddalena 1580-85 olio su tela Nelson-Atkins Museum of Art Kansas City;
  5. La Vergine dell'Immacolata Concezione e San Giovanni c. 1585 olio su tela Museo de Santa Cruz Toledo;
  6. San Bernardino 1603 olio su tela Museo del Greco Toledo;
  7. Cristo in Croce 1585-90 olio su tela Rijksmuseum Amsterdam;
  8. L'Incoronazione della Vergine 1603-05 olio su tela Hospital de la Caridad Illescas;
  9. Ritratto del Cardinale c. 1600 olio su tela Metropolitan Museum of Art New York;
  10. Annunciazione 1595-1600 olio su tela Museum of Fine Arts Budapest;
  11. La Natività 1603-05 olio su tela Hospital de la Caridad Illescas;
  12. Maddalena Penitente 1585-90 olio su tela Museu Cau Ferrat Sitges Barcelona;
  13. Agonia in Giardino c. 1588 olio su tela Toledo Museum of Art Toledo Ohio;
  14. Capitano Julian Romero de las Hazanas al Prado di Madrid;
  15. Cardinal Niño de Guevara al Metropolitan Museum of Art di New York.

Artisti contemporanei di THEOTOKóPOULOS Domínikos

 

e lo depose nella propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato una grande pietra contro l'apertura del sepolcro, se ne andò

Matteo (27:60)