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DE MAGISTRIS Simone



Simone de Magistris
(Caldarola (MC) 1538 - 1613), pittore italiano.

Simone de Magistris nacque a Caldarola da Giovanni Andrea e da Jacopa figlia di Nobile, nel 1538 ed iniziò la sua attività intorno al 1560.     
Artista di grande sensibilità, moderno, sensibile all’influenza della pittura veneziana di Tiziano e del Lotto, che frequentò e con il quale rimase però per breve tempo.
In quanto partecipe e anticipatore di un gusto diverso, che lascia intravedere il nuovo secolo e che lo rende protagonista di una vera e propria scuola, diventa la personalità artistica di maggiore spicco e prediletta dal cardinale Evangelista Pallotta, suo maggiore committente marchigiano.  
Il suo tratto è profondo e moderno, semplice ed allo stesso tempo complesso, libero e intriso di quella che chiamano "fantasia allucinata".  Visionario, quindi, ma non inteso nel modo in cui noi lo intendiamo: egli propone agli occhi del fedele l'opportunità di assistere alle stesse visioni a cui assistono i santi rappresentati in quelle opere, attraverso la sperimentazione pittorica.  Un commento alle sue opere: "Il fascino di uno spirito inquieto, dai tratti intensi e dalle visioni oniriche che fanno parlare di un El Greco italiano".
Tra le opere: un'importante “Deposizione”, firmata e datata 1576 che si trova all’interno della chiesa del Convento dei Cappuccini a Potenza Picena; una Madonna con Bambino e Santi del 1585, esposta presso il Museo Diocesano di Osimo; un'Ultima cena del 1607, presso la Pinacoteca Comunale di Sarnano, nel quale si riconosce il riferimento alla maniera di Paolo Caliari (il Veronese) lo Sposalizio mistico di Santa Caterina da Alessandria (1585-88) nel Museo dell'Opera di Tolentino; la Messa di San Martino, chiesa di San Martino a Caldarola; una Crocifissione a Esanatoglia; l'Allegoria dei tre Regni del 1589, al Museo di Offida. 
Muore nel 1613.

Artisti contemporanei di DE MAGISTRIS Simone

 

e lo depose nella propria tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver rotolato una grande pietra contro l'apertura del sepolcro, se ne andò

Matteo (27:60)