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CATENA Vincenzo

CatenaVincenzo conosciuto anche comeVincenzoDiBiagio
(Venezia ca 1470-1531), pittore italiano di scuola veneziana del Rinascimento.

Vincenzo Catena, della sua vita si conosce ben poco, ma i suoi quadri sono esposti in alcuni dei più famosi musei del mondo, come il Louvre e la National Gallery di Londra, i musei di Berlino, Budapest, Glasgow. La sua prima fase creativa rimase ancorata alla tradizione post-antonelliana quattrocentesca, costituita in misura minore da elementi iconografici di Giovanni Bellini e plasticismi formali derivanti da Cima da Conegliano, ma largamente influenzata dal linguaggio di Alvise Vivarini. Gli esempi migliori di questo periodo furono le “Sacre Conversazioni” e la “Vergine col Bambino e Santi adorata dal doge Leonardo Loredan” (1506). In un secondo tempo, Catena, grazie anche alle frequentazioni di umanisti come il Bembo ed il Trissino si accostò alle atmosfere artistiche elaborate da Tiziano e Giorgione: non trascurabile la sua collaborazione con il maestro di Castelfranco Veneto, è stata pure trovata una iscrizione sul retro del dipinto “Laura” del Giorgione. Approfittando degli intensi studi sui colori e sulle forme di Palma il Vecchio realizzò alcune opere significative, come la “Sacra Conversazione e donatore”, il “Ritratto di dama” (c.1520 Museum of Art – El Paso) e il “Ritratto di Giambattista Memmo” (c. 1510 Low Art Museum - Miami), caratterizzate da brillantezza cromatica e una geometrica plasticità formale. Intorno al 1520 Catena soggiornò a Roma, evidenziando l'influenza di Raffaello nella “Sacra famiglia con S. Anna” e dando inizio alla sua ultima fase artistica, a cominciare dalla celebre “Pala del martirio di S. Cristina” (1520, Venezia, chiesa di S. Maria Mater Domini). A seguire, Catena dipinse l'”Adorazione dei pastori”, la “Cena in Emmaus”, il “Ritratto di Gianbattista Trissino” e la “Sacra Famiglia adorata da un cavaliere”.

Artisti contemporanei di CATENA Vincenzo

 

come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso.

Luca (24:20)